Cenni storici
La città di Bisignano ha origini che risalgono alla
preistoria.A testimoniarlo sono i resti,ancora oggi presenti in diversi siti posti nel
territorio,di abitazioni trogloditiche che fanno risalire alla presenza di
popolazioni primitive autoctone e pre-indoeurepee.La nascita di
Bisignano,anticamente chiamata “Besidia”, viene posta tra il XV e il XIV
sec a.C,(età del rame).Questo grazie ai ritrovamenti di armi e di utensili di
rame,di monili,di oggetti litici ed ornamentali.Tra gli altri reperti ,è affiorata
un’anforetta,un piccolo vaso lacrimale,corredo funerario di tomba in fossa.Da
tutti gli elementi emersi,si puo affermare che l’anforetta sia stato un
tentativo di ottenere un oggetto in vetro soffiato,a testimonianza d’un tipo di
manufatto che si otterrà più tardi,e perciò molto importante per l’epoca remota
a cui appartiene.Insieme all’anforetta sono stati rinvenuti alt
ri manufatti
fittili.
Oggi restano famose le catacombe di Roma,ma non meno
importanti restano quelle di altri luoghi d’Italia.Anche Bisignano ebbe le sue
catacombe,e come altre poche località della Valle Crati.Oltre la catacomba di S.
Stefano,sulla sponda opposta del vallone era la chiesa sotterranea
presbiteriana sui cui resti,sorse la cattedrale Bisignanese.Importantissima su
tutte le altre era quella del SS. Crocifisso,sita nel luogo dove sorse il
Convento dell’attuale Riforma.
Bisignano è una città di 11.000 abitanti, posta a 315 metri sul livello del
mare.La bellezza dei numerosi Palazzi
Nobiliari porta subito a pensare alle nobili origini di Bisignano.
Città libera fino al XV sec., nel 1465 Luca Sanseverino fu il primo
principe di Bisignano, titolo mantenuto dalla sua famiglia fino al 1806, quando
la rivoluzione francese spazzo' via i privilegi feudali. Sotto i Sanseverino
Bisignano fu centro illuminato e raggiunse floridezza e splendore in ogni campo
della vita civile, sociale, economica. Divenne un vero punto di riferimento
nella valle del Crati,che dominava dall'alto del castello della Motta,
che si fa risalire all'XI secolo e di cui oggi non rimane traccia, se non il
ricordo della sua inespugnabilità leggendaria.