Le realtà di Riace (RC) e Cirimarco di Bonifati (CS) a confronto... Sintesi del dibattito del 7 Gennaio 2006 svolto presso l'AZIENDA AGRITURISTICA "La Fonte" di Cirimarco di Bonifati
AGRITURISMO e CENTRI STORICI RURALI
la proposta di Cirimarco di Bonifati come primo paese-albergo
in un ecosistema di sviluppo verticale sul Tirreno Cosentino
La tenacia del Circolo Culturale Città di Fella(oggi affiancato anche da LegAmbiente) dopo 30 anni ha portato la squadra di operai AFOR a riaprire già la prima parte dell'antica mulattiera che dalle serre portava al mare fra gli scogli di Santa Maria. Gli Operai AFOR, troppo spesso utilizzati illegalmente come cantonieri ed operatori ecologici – sovente sulle spiagge addirittura, in questo itinerario trovano il loro ruolo naturale ed istituzionale di operai della forestazione e di operatori della prevenzione antincendio.
L'ultima Amministrazione che chiese alla Regione la squadra di operai forestali per la manutenzione fu quella PCI-PSI-PDUP : dopo di allora i tre Sindaci avvicendatisi hanno ignorato sia gli appelli degli ambientalisti che lo straordinario valore occupazionale che riveste un itinerario di così alto pregio, privilegiando invece lo sviluppo orizzontale che ha portato Bonifati al 70% di erosione costiera.
La presenza al sopralluogo ed al dibattito del Prof. Tullio Romita (Docente di Tecnica del Turismo all'UNICAL) non è casuale se si intende lavorare per lo sviluppo verticale del territorio.
La domanda di turismo culturale, di agriturismo fra collina mediterranea e mare, è altissima, ma il Tirreno Cosentino non la recepisce per il perdurare di una mentalità legata allo sviluppo pesante del territorio, lo sviluppo orizzontale sopradetto.
Oggi una sinergia fra ambientalisti, Assessore Pirillo e Sindaco Goffredi ha consentito l'apertura del cantiere che il Capo dello stesso, Geom. Forestiero, prevede debba durare almeno 4 mesi per ripristinare gradonate, fonti, archeologia industriale, installare una adeguata tabellatura.
L'itinerario porta a Cirimarco, passando per ben due torri (una spagnola , la Torre d'Avviso nel Borgo del Telegrafo , ed una normanna, la Torre DEL CAPO, proprio sulla strategica sommità della collina omonima), attraversando una macchia mediterranea giudicata straordinariamente intatta dallo stesso Direttore dell'ORTO BOTANICO dell'UNICAL, Prof. Cesca.
La partecipazione del Comandante Provinciale del CFS, Dr. Curcio, è stata voluta fortemente da LegAmbiente nella prospettiva di creare alla Torre del Capo un Presidio permanente antincendio CFS-AFOR; la prima proposta fu avanzata dagli ambientalisti bonifatesi alla Regione Calabria nel 1989.
Si punta ad un gruppo di lavoro immediato fra tutte le realtà istituzionali interessate, le Associazioni ambientaliste promotrici ed i tre imprenditori privati (Marcello Gualtieri di Milano, Francesco Sbarra di Roma, CarloMaria De Brasi di Cremona, in realtà il primo cosentino e gli altri due di Cirimarco) che stanno investendo propri fondi per trasformare l'abbandonato Borgo di Cirimarco in PAESE-ALBERGO, il primo del Tirreno, zona dove, ripetiamo, Enti Locali e privati parlano di recupero dei Centri Storici e di paesi-albergo, ma in realtà continuano a programmare e costruire alberghi sull'arenile, un arenile esausto che non può reggere più alcuna forma di cementificazione se non un piano totale di risanamento dell'intero bacino orografico dal Fiume Noce a S.Eufemia.
Ed il Sindaco di Riace Superiore (RC), Domenico Lucano, verrà ad illustrare Sabato 7 Gennaio proprio la sua meravigliosa realizzazione del paese-albergo, dove anche gli artigiani hanno riaperto le botteghe e l'emigrazione è stata frenata.
Regione e Provincia sono chiamati domani a rispondere con un programma concreto di investimenti perchè Cirimarco costituisca il primo esempio di sviluppo verticale sul Tirreno Cosentino. (7.I.06)
Assessore Regionale Mario Pirillo:
L’Assessore arriva in paese in anticipo sull’appuntamento delle 15 per il sopralluogo, atteso dagli iscritti di una delle 3 Sezioni della “Margherita”, con lui l’Assessora Provinciale Rachele Grosso.
Dopo un sopralluogo al Molo infranto dall’erosione (e dopo aver ascoltato di certo le richieste di costruire quel megaporto, bocciato addirittura in sede europea sin dal Giugno 2004), all’Assessore viene finalmente “consentito” di raggiungere il folto gruppo di tecnici ed ambientalisti, nonché un piccolo drappello degli increduli abitanti del Telegrafo (la frazione, assieme a Cirimarco, che l’itinerario attraverserà dopo ben 30 anni di completo abbandono istituzionale) che lo attendono assieme al Sindaco Antonio Goffredi, al Faro sulla Scogliera di Santa Maria, luogo dove la squadra AFOR ha iniziato i lavori di riapertura dell’antichissima mulattiera letteralmente seppellita dalla macchia mediterranea. C’è contrasto stridente fra il primo gruppo (fra i più oltranzisti sul Tirreno nel sostenere lo sviluppo orizzontale pesante sulla costa) ed il secondo gruppo che piuttosto propone da sempre un equilibrato sviluppo verticale mare, macchia mediterranea, paesi-albergo.
L’Assessore ascolta con attenzione il capo-cantiere AFOR Pino Forestiero ed il Comandante del CFS di Cetraro, Massimo Avolio; alla Torre DEL CAPO (la più antica del Tirreno Cosentino) dopo aver constatato la straordinaria, anzi unica, postazione sia paesaggistica (a scopo turistico) che strategica (a scopo presidio antincendio per CFS ed AFOR) si inoltra nel bosco di macchia mediterranea e constata di persona con il proprietario Francesco Sbarra la ripresa della coltura del sughero, pianta che ha dato il toponimo all’antico sito benedettino (fella).
Alla conferenza Pirillo spiega subito la difficoltà di fornire contributi che vadano oltre la manodopera AFOR (peraltro sbloccata personalmente da lui, dopo anni di illegale lavoro sul litorale) : la Regione è in crisi economica per i salari (86 milioni Euro) dovuti agli operai AFOR.
Altri concetti espressi :
Operatori AFOR ed ambientalisti come risorsa
L’Assessora provinciale Rachele Grosso Ciponte rinuncia all’intervento in quanto attesa con l’On.le Pirillo alla Marcia della Pace a Cosenza con l’Arcivescovo. Garantisce comunque l’interesse dell’Amm.ne Prov.le.
Tutti gli Amministratori bonifatesi abbandonano la Sala non appena escono i due Assessori, gesto che sconcerta organizzatori e cittadini presenti, ma che sottolinea il divario qualitativo già detto, fra sviluppo pesante orizzontale sulla costa ed equilibrato sviluppo verticale mare-fascia pedemontana.
Tutti tranne il Sindaco Antonio Goffredi che partecipa con convinto entusiasmo al qualificatissimo dibattito successivo.
Poche famiglie stimolano i propri figli a studiare turismo all’Università.
Il grande patrimonio che comunque rappresentano le migliaia di turisti estivi che sfuggono al turismo globalizzato;
il fenomeno Scalea (troppa concentrazione?) che si ripercuote ovunque con la mancanza di parcheggi e servizi bus.Navetta (chi li paga?) tassa di soggiorno ?
le 3 o 4 mila abitazioni sul litorale sono comunque una risorsa; Rimini ha lo 0,7% d’abitazioni inutilizzate mentre la Calabria ne ha il 40%;
Cirimarco può costituire l’esempio positivo per il Recupero del patrimonio esistente; ed infatti non si può più costruire;
la rivitalizzazione commerciale della marina di Cittadella.
L’operazione odierna a Cirimarco è di grande valore; i costi ed i benefici del turismo sul Tirreno; l’attrattiva è ancora soltanto il mare; viene visto come concorrenza il collegamento fra una località meno nota con l’attrazione rilevante di un’altra.
Riace oggi (e domani Cirimarco) costituiscono un elemento positivo della concertazione non sostenuta strumentalmente dal potere speculativo del territorio.
concertazione tra i piccoli comuni; servizi erogati congiuntamente; tutela del paesaggio; quale programmazione del territorio
Legambiente vuole partecipare al processo di sviluppo;
non si tratta di pareggiare il conto con la città e quindi non si tratta di trasportare pezzi di città nei centri rurali;
portare la richiesta di programmazione agli Assessori Regionali che spesso programmano il locale prendendo da esempi esterni;
Domenico Lucano – Sindaco di Riace
All’inizio a Riace non c’erano le stesse aspettative imprenditoriali di cui parlate oggi qui a Cirimarco;
la qualità dell’ambiente per gli spazi di vita, nel turismo;
anche a Riace gli interventi, ancora 10 anni addietro, erano rivolti soltanto verso il litorale; addirittura si verificava l’occupazione abusiva di spazi demaniali; tutto ciò indeboliva il Centro Storico, già colpito dall’emigrazione; da 3000 abitanti (anni ’60) con latifondismo e bracciantato;
si era persa la dimensione di comunità; lo sviluppo può non tenere conto della dimensione del territorio? Della sua qualità?
A Riace abbiamo costruito un
È questo il TURISMO SOLIDALE: solo per l’organizzazione di tutte le attività del
1999 – Esperienza Curdi (la nave dei 250 profughi curdi); il ritrovamento dei bronzi non è un merito speciale; piuttosto l’architettura, la campagna etc… del territorio; invece adesso l’opinione diffusa è quella di “Riace come comune dell’accoglienza” (dal 1999 assieme a Riace anche Badolato, Isola C.R.), tanto che pure i Rom sono accettati
I DATI DEL RECUPERO dell’ESISTENTE : case ospitalità diffusa 120 posti letto + case con 25 posti letto per rifugiati ; anche il recupero di un antico palazzo nobiliare – idea del recupero con l’architettura sostenibile con materiali compatibili, non assemblaggio di materiali strani, contro la desertificazione culturale –
Il circuito delle battaglie artigianali, (ceramica, tessitura, vetro, frantoio, museo etnografico, un ristorante, laboratorio bambole tradizionali, sia riacesi sia eritree e curde, elementi simbolici del mondo rurale, raccolta differenziata effettuata con asini), artigiani del luogo assieme agli stranieri, “Valorizzazione delle risorse sottovalutate” (previsti altri tre posti di lavoro) – gli apparati di potere invece sono funzionali a sistemi non etici.
* Recupero da ruderi ad abitazioni, rendendoli, con propri fondi, fruibili come “ristoro di campagna” per un turismo di qualità;
* I primissimi DATI del RECUPERO a Cirimarco : 14 posti letto nel “ristoro di campagna” fruibile sull’intero arco dell’anno; 2/3 posti di lavoro stabili;
* problemi su servizi (ENEL, etc…) che spessp ha dovuto finanziare il privato sulla viabilità, etc
* il Comune deve mediare quindi e supportare il privato;
Progetto di recupero urbanistico e di sviluppo rurale che comprende Cirimarco, area Torre del Capo e un uliveto nella sottostante zona del Telegrafo, cioè tutte le aree comprese nell’itinerario
10 ettari in via di recupero agricolo, con strade di servizio; 24 posti letto (12 stanze doppie) - recuperare case per altri otto posti letto –
sfruttamento delle sugherete appena iniziato;
Due progetti per un totale di 20 posti letto; 130 piante d’ulivo;
conservazione di prodotti ortofrutticoli
Cittadella era una località turistica negli anni ’50, non adesso –
mancano le infrastrutture primarie;
siamo un popolo troppo spesso indolente e sempre più legato all’assistenzialismo pubblico, più che all’impresa privata di qualità ed ecosostenibile,
non stiamo sul mercato;
apprezza il Sindaco di Riace perché non fa della politica un mestiere;
regna la fissazione del borgo assistito, ma d’altro canto i tecnici devono proporre un modello di sviluppo confacente all’ambiente;
si, al paese-albergo senza negarsi la possibilità del nuovo, ma anche programmare il flusso turistico e soprattutto intercettarlo;
Il Sindaco di Riace Domenico Lucano ci ha aperto uno spiraglio per uno sviluppo diverso;