C'è la sentenza e la puntata di lunedì è stata l´ultima del Processo di Biscardi su La7. Il canale, di proprietà di Telecom, ha deciso di sollevare il giornalista dal ruolo di direttore dello Sport e di cancellare la storica trasmissione, di cui un´edizione speciale era già stata programmata per i prossimi mondiali in Germania.

Invece niente. L´ultimo tentativo di Biscardi di dimostrare la sua estraneità c´è stato durante la puntata di lunedì scorso ma non è servito a ricomporre lo strappo che da giorni si sta consumando con la redazione de La7 e con la proprietà. È apparso troppo forte il coinvolgimento del conduttore. I suoi dialoghi con Luciano Moggi, emersi dai verbali della Procura di Napoli, sono stati catalogati sotto il capitolo "Condizionamento su trasmissioni televisive affinché venissero favoriti gli interessi della Juventus e degli amici".

La prima telefonata, intercettata il 6 dicembre 2004, è un botta e risposta tra Moggi e Biscardi, in cui il conduttore rassicura il dg bianconero di una sorta di vendetta su Zeman ("colpevole" di una forte denuncia sul doping). La seconda è del 20 dicembre 2004, dopo la partita Juventus-Milan finita 0-0. In quell´occasione Moggi si interessò di moviola: «I due episodi - queste le parole intercettate - dei rigori, uno che c´era ed uno che non c´era! Allora, te non rompe tanto i coglioni... ». E Biscardi: «... l´unica moviola che ho fatto io, barando un po´, come puoi immaginare, che Costacurta stava dentro l´area con i piedi fuori, ma con la mano che ha fatto il fallo da rigore, stava dentro l'area». Moggi: «... però, guarda bisogna fa´ assolve l´arbitro con formula ampia!». Biscardi: «Bertini... sì, gli faccio mettere poco!». Moggi: «Niente... no, niente, niente, niente Aldo...taglia...taglia...taglia tutto. O dici che c´ha ragione».

Tutti fatti che lunedì Biscardi, palesemente in difficoltà, ha tentato di smontare attraverso le trasmissioni relative alle telefonate. Aiutato dal figlio Maurizio (mai così attivo in trasmissione) e da Fabio Baldas, ex arbitro, ora moviolista, anche lui coinvolto in alcune conversazioni telefoniche sospette con Moggi. Al posto di Biscardi è stato chiamato Darwin Pastorin. «Ho parlato con Aldo - ha detto il neodirettore - l´ho trovato sereno. Quanto a me adesso è il momento di organizzare il lavoro. Abbiamo davanti un impegno importantissimo come i Mondiali».

Acque agitate anche in casa Rai. Le nuove intercettazioni pubblicate ieri dal Romanista, sui rapporti tra Ignazio Scardina (caporedattore di Raisport) e Luciano Moggi, hanno accelerato una richiesta di chiarezza già invocata lunedì dal Cdr (comitato di redazione) della testata sportiva. Tanto che da oggi dovrebbe essere nominata una Commissione di inchiesta per fare chiarezza sulle collusioni tra la dirigenza sportiva della tv di Stato e l´ex dg bianconero (e sono in molti a sperare che Fabrizio Maffei, direttore di testata, esca da un silenzio considerato inopportuno).

Inquietanti i nuovi colloqui, dove Scardina parla con Moggi della gestione della redazione. Scardina: «Ma dài, m´hai fatto un numero con Del Piero che non avevo mai visto, guarda!». Moggi: «Ma che numero?» S.:«Ma come te levo... ho fatto quello che vuoi tu». M.: «Ma Gianni (è il nome in codice della giornalista Francesca Sanipoli, ndr) non po´ veni´ qua». M.: «Ma che c´entra la Sanipoli?». M.: «E allora di che cosa?». S.: «Qui allora m´hai chiesto che non la volevi e non te l´ho mandata, m´hai chiesto Ciro (Venerato, ndr) a Lecce, ho cambiato la griglia di sette persone e Ciro è venuto a Lecce, m´hai chiesto... però, poi, me dài Del Piero e lo dài a tutta Italia... ma che modo è?». M.: «... non rompe´ i coglioni, tu lo sai che con voi sono sempre in credito». Francesca Sanipoli, inviata di RaiSport, è da tempo un caso aperto all´interno della redazione. Dove ha subito una vera e propria emarginazione per un´intervista, poco gradita a Moggi, realizzata con Maria Sensi (moglie del presidente della Roma) sul rapporto Cassano-Juve. Ora la Sanipoli sta valutando con i propri avvocati eventuali azioni legali contro Scardina.