Tenniste italiane sul tetto del mondo
Data 7/11/2009 23:40:00 | Argomento: Sport-Record e imprese
| REGGIO CALABRIA - Le azzurre del tennis salgono sul tetto del mondo. E lo fanno con una grande prestazione alla punta dello stivale, sulla terra rossa di Reggio Calabria. Confermando la tendenza ormai consolidata nello sport italiano di una prevalenza di successi femminili, le azzurre battono 4-0 gli Stati Uniti e riportano in Italia la Fed Cup, la coppa Davis delle donne. Bissando il successo già ottenuto in Belgio nel 2006, Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Sara Errani e Roberta Vinci compiono un’impresa straordinaria, vincendo davanti al pubblico di casa e con le pressioni che tutto ciò comporta. Poco importa se tra le americane non vi fossero le sorelle Williams. Niente può mettere in discussione il valore del successo ottenuto sul centrale del circolo del tennis Rocco Polimeni di Reggio Calabria, a cominciare dalle formazioni battute per arrivare alla finale: Francia e Russia. Una consapevolezza che è prima di tutto del capitano, Corrado Barazzutti: «queste ragazze hanno riscritto la storia del tennis italiano. Credo che sia una delle squadre più forti in assoluto dello sport italiano. Lasceranno un libro con scritte cose meravigliose». Barazzutti, che nel 1976 contribuì all’unico successo italiano in Coppa Davis e di trofei se ne intende, è apparso emozionato come poche altre volte quando ha sollevato al cielo la Fed Cup, dopo che le sue ragazze avevano cantato a squarciagola l’Inno di Mameli. «La prima vittoria - ha detto - è stata straordinaria, ma la seconda va oltre il limite». E loro, le ragazze, cosa ne pensano del fatto che sono più vincenti degli uomini? Flavia Pennetta si schernisce: «Non penso che siano da meno, magari devono essere un po’ più gruppo anche loro». La brindisina, subito dopo l’ultimo colpo del match vinto 7-5 6-2 con la Oudin, si è inginocchiata lasciandosi andare ad un pianto liberatorio: «Rispetto al 2006 - spiega - siamo un po’ più mature e la vittoria si è assaporata un po’ di più. Poi, in casa, con la famiglia, tutti gli amici, è bello».
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