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Trenta chilometri, trent'anni by Sirmarathon
Già gli amici di Semonte, tutti, (non li cito per nome perché inevitabilmente ne tralascerei qualcuno) ... li vedo come trent’anni fa, non mi accorgo dei loro capelli in qualche caso ingrigiti (beh, alcuni ne hanno un po’ di meno), non noto che alcuni hanno smesso, per vari motivi, di correre e hanno qualche chilo di troppo: li vedo esattamente come allora: lo stesso spirito, la stessa passione, lo stesso impegno nell’organizzare lo loro gara, la “mia” gara. Alla partenza la schiera dei Runners Bergamo è molto nutrita; a parte alcune eccezioni, si decide di partire e di fare buona parte della gara assieme. Sono molto indeciso sulla distanza da percorrere; il rientro dal recente infortunio, la maratona di ieri mi consigliano prudenza: penso di fare solo 15 km. Il “guardiano” mi esorta a fare la distanza lunga (30 km): “Si parte tutti assieme, si corre per 24 km in compagnia a sei al chilometro, poi ognuno e libero di indossare in pettorale e ... via”. Decido di tentare l’avventura, anche in considerazione dell’affermazione perentoria di “parto a 4,30”: “Se fai la lunga sto con te. Giuro!”. Decisione presa: percorso lungo in compagnia, si sa che è molto facile convincermi su questo argomento; come si sa che certe “ferree decisioni”, certi “giuramenti indissolubili”, certe “parole date” durano giusto il tempo di arrivare alle prima curva, poi ci si dimentica tutto. Infatti ... dopo 500 metri sono già ultimo e staccato! (forti corridori certi RB, ma con la memoria corta!). Nessun problema. Continuo a correre, a passo regolare, 12 minuti circa ogni due km (strano sto correndo a 6 al km ma non vedo nessuno dei RB). Il cielo alla partenza è scuro, nuvole nere minacciano pioggia ... pioggia come trent’anni fa! Mi vengono alla memoria ricordi legati a questa gara. Ecco l’arrivo della mia prima maratona, salgo sul palco, mi consegnano la medaglia e ... mi accompagnano giù dal palco, da solo non c’è l’avrei fatta: crampi! Ora sono con Rossana; Sara ha pochi anni e sta giocando con la sabbia del campo sportivo, nessuna fretta di tornare a casa, si pranza con gli organizzatori, pardon gli amici, che sospendono momentaneamente le operazioni e si prendono un attimo di pausa. Passa qualche anno. Ora con Sara c’è Lisa, stessa sabbia, stessi giochi sotto l’occhio vigile del nonno che dopo aver fatto la camminata con la nipotina più piccola sulle spalle, discute amichevolmente con Mario e mangia con gusto un panino. La gara è anche occasione di fare nuovi amici, è in questa gara che incontro Alfonso. Qui incomincia un’amicizia che ci farà percorrere assieme molta strada e dividere nuove esperienze. Ecco vedo il nonno ridere divertito alla consegna della coppa “vinta” (conoscere gli organizzatori qualche volta giova) da Sara e Lisa con le amiche del cuore, coppa che farà bella mostra di sé il giorno dopo sulla cattedra della loro classe. Passano gli anni. Ora è la nipote a “portare” il nonno a correre: essere presente qui era una delle poche cose che papà ha sempre fatto con molto piacere. Quale migliore occasione per camminare ancora assieme? certo ora il passo è più stanco, la fatica si fa sentire. Passano i chilometri ... passano gli anni. Sto correndo solo su strade secondarie silenziose, su sentieri in mezzo al bosco, no non sento la stanchezza: i pensieri, in alcuni casi malinconici, si accavallano eppure non sono triste. La camminata sta per finire, la giornata iniziata con le nuvole si sta rasserenando; un timido sole appare e le nuvole svaniscono. La giornata ora è serena; io sono sereno. Grazie, Runners Bergamo, per avermi lasciato solo. Grazie per questa giornata di ricordi ... lunga trent’anni.
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