All'attività fisica è sempre stato attribuito uno spazio importante nella vita del singolo e della collettività: fin dalle epoche più antiche, in ogni area della Terra gli uomini hanno dedicato molto del loro tempo a forme di attività motorie (addestramento militare, gare sportive, palestra, terme, giochi, tornei, danze...) nelle quali, pur con finalità diverse, corpo e movimento giocavano un ruolo fondamentale.
Ma appartiene all'epoca moderna la consapevolezza scientifica che tale attività, se praticata in modo regolare, non solo favorisce la migliore funzionalità degli apparati del nostro corpo ma incide in modo significativo sulla qualità della vita, sullo stato di salute e sul benessere globale della persona, anche nella sua dimensione psicologica.
Al contrario la sedentarietà è considerata, a tutti gli effetti ed in relazione ai risultati di studi e ricerche pubblicate a livello internazionale, come un rilevante fattore di rischio per l'insorgenza di patologie importanti e per la conseguente incidenza sui livelli di mortalità della popolazione adulta.
Per attività fisica non si deve intendere necessariamente la pratica di uno sport o l'effettuazione di faticosi allenamenti, ma anche, più semplicemente ed alla portata di tutti, un'attività moderata, purché costantemente ripetuta.
L'azione del camminare può corrispondere a questa esigenza di attività fisica minima giornaliera in quanto conciliabile con le esigenze quotidiane in particolare quelle della persona adulta, e praticabile in ogni spazio e ambiente, senza alcun onere di carattere economico. Quindi un'attività per tutti.
L'azione educativa della famiglia dovrebbe, pertanto, puntare su questo tipo di attività fisica per strutturare nei giovani l'abitudine al movimento, sfruttando ogni occasione offerta dalla quotidianità, e la scuola, dal canto suo, dovrebbe organizzare percorsi didattici appositamente costruiti per il raggiungimento delle medesime finalità.
È sufficiente camminare per almeno 30 minuti al giorno per "bruciare" le calorie in eccesso.
A seconda delle età e delle opportunità possono essere considerati attività fisica anche il gioco, la possibilità di svolgere, in alcuni momenti della giornata, semplici esercizi di mobilizzazione o di allungamento (stretching), salire le scale e spostarsi a piedi quando non sia assolutamente necessario l'uso dell'auto o dei mezzi pubblici. Anche le attività classicamente svolte per i lavori di casa fanno bruciare calorie… così come il ballo.
Certo, andare in palestra è importante, ma tenendo sempre bene a mente che dedicare un'ora o due alla settimana alla frequenza di un corso di ginnastica e poi vivere da sedentari non rappresenta uno stimolo adeguato né sufficiente per adottare un corretto stile di vita.
I 30 minuti consigliati di attività moderata al giorno consentono un consumo di almeno 150 kcal. Si tratta di un livello minimo, ma che già rappresenta un passo significativo verso il riequilibrio della bilancia energetica tra entrate e uscite; va sottolineato che tale consumo calorico, anche se modesto, viene considerato sufficiente a ridurre drasticamente il rischio di patologie. Occorre poi considerare le altre valenze positive che caratterizzano l'attività fisica, siano esse correlate all'allenamento e al miglioramento delle capacità motorie che agli aspetti psicologici e relazionali fondamentali per il nostro benessere e per un corretto sviluppo della persona.
Il movimento, inoltre, incide positivamente sui fattori che determinano stress, ansia, depressione, allentando tensioni o riducendo stati di astenia che incidono negativamente sulla visione della vita.
Se svolto in compagnia, il movimento diventa poi fattore di socializzazione, divertimento, svago. Il piacere è infatti per molti una componente rilevante della motivazione alla pratica motoria.
L'attività fisica contribuisce al consumo energetico riducendo i rischi derivanti dalle possibili patologie collegate al sovrappeso; ma certamente i suoi benefici effetti vanno ben oltre, perché si riflettono su tutte le funzioni del nostro organismo e sulla maggiore efficacia degli apparati. Il nostro corpo, infatti, si caratterizza per le capacità di "adattamento": in caso di prolungata inattività si determina un deterioramento di tutta una serie di funzioni, mentre un movimento regolare attiva meccanismi tali da svilupparne sempre più le capacità.
Tenersi in allenamento aiuta quindi non solo a mantenere una buona condizione fisica ma anche a migliorare il proprio benessere psicologico. Solitamente ci si concentra solo sui miglioramenti del fisico in termini di chili persi e di massa muscolare acquisita, mentre si tende a non considerare i vantaggi per la salute mentale i quali possono essere talvolta più consistenti ed aiutare a trovare le motivazioni necessarie per continuare .
Numerosi sono gli studi che sottolineano l’aumento di benessere mentale come conseguenza di un’attività fisica costante.
Una ricerca recentemente condotta dall’Università dell’Illinois ha evidenziato che le persone che svolgono regolare attività fisica sono più soddisfatte della loro vita…
La ricerca sostiene il ruolo dell’attività fisica nella riduzione dell’incidenza della depressione e dell’ansia così come il ruolo di tale attività nel miglioramento degli stati dell’umore; inoltre, la ricerca dimostra che singole sedute di attività fisica sono in grado di ridurre la reattività associata ad agenti stressanti psico-sociali.
Le 174 persone coinvolte nello studio avevano più di 65 anni e prima dello studio svolgevano una vita sedentaria. All’inizio dello studio venne valutato il livello di preparazione fisica accanto ad altre misure del benessere psicologico quali: la stima di sé, l’efficacia percepita (una misura di quanto si pensa di essere bravi in un dato compito) e il livello di emozioni positive.
I partecipanti furono poi coinvolti in programmi di allenamento, alla camminata, allo stretching, agli esercizi per il tono muscolare per 3 volte la settimana per un arco di tempo di 6 mesi.
La batteria di test che vennero somministrati al termine dei sei mesi mostrò un incremento non solo del benessere fisico ma anche delle emozioni positive.
Un anno e 5 anni dopo i ricercatori ricontattarono i partecipanti che avevano svolto lo studio e trovarono che gli effetti benefici a livello sia fisico che psicologico erano ancora aumentati per coloro che si erano mantenuti attivi.
La ricerca conferma che benessere fisico e psichico vanno di pari passo, un’attività di anche solo 30 minuti al giorno per cinque giorni la settimana può determinare un miglioramento della qualità della vita.
L'attività fisica è anche collegata alle politiche per la mobilità sostenibile, infatti, soprattutto per quanto riguarda i bambini, vi sono una serie di fattori che, nei genitori ma anche in loro stessi di riflesso, possono determinare ansie, paure o vere barriere che inducono all'inattività. Tra questi incide maggiormente il timore di incidenti stradali, ma anche gli elevati livelli di inquinamento atmosferico dovuti alla quantità e alla qualità (velocità, traffico intenso ecc.) della circolazione stradale nelle aree urbane ed extraurbane.
In tali condizioni l'azione formativa che mira a far acquisire comportamenti corretti e l'abitudine al movimento quotidiano rischia di scontrarsi con una realtà ambientale non coerente e che ostacola fortemente il cambiamento.
Emerge la necessità di orientamenti del livello politico che si traducano in azioni e provvedimenti volti a creare sul territorio condizioni che incentivino i cittadini a svolgere attività fisica: ciò significa favorire la pratica degli spostamenti a piedi o in bicicletta (in alternativa, ad esempio, all'utilizzo dell'auto) definendo strategie e scelte ambientali a favore, tra l'altro, delle aree pedonali e delle piste ciclabili.
Fonte: Van Dusen A. Simple steps to better mental fitness. Forbes 2 Aprile 2007.
Fonte:http://www.news-gazette.com
Elisa